Scambi giovanili

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Dal 26 novembre all'11 dicembre 2020 ha avuto luogo la parte cruciale del progetto BNY Reloaded: lo Youth Exchange (YE). Uno spazio per i team locali di riunirsi e condividere le narrazioni negative identificate durante il percorso, per sviluppare le reciproche competenze su come affrontare l'incitamento all'odio e condividere pratiche su come creare narrazioni alternative.

L'idea originale proposta era di riunire 50 ragazzi e ragazze provenienti dai 10 paesi partner (5 partecipanti per paese). Tuttavia, a causa delle conseguenze della pandemia di COVID-19, abbiamo dovuto riorganizzare lo scambio in modalità online.

Utilizzando metodi innovativi di facilitazione online, i formatori, in collaborazione con l'organizzatore e con il supporto del Segretariato YEU e dei coordinatori PET, hanno sviluppato un programma di scambio incentrato sulla condivisione delle esperienze dei partecipanti. L'obiettivo dell'YE era quello di fornire spazio a ciascuno dei team locali sviluppati nelle attività precedenti per riunirsi, condividere le proprie narrazioni di odio identificate e lavorare insieme per costruire le reciproche competenze su come affrontarle e condividere pratiche su come creare narrazioni alternative.

Per questo motivo è stata data particolare attenzione alla Gamification e agli strumenti interattivi come Gather.town e altri vari tipi di presentazioni visive. Più specificamente, in Gather.Town i partecipanti hanno il proprio giocatore e possono camminare e interagire con gli altri partecipanti e gli oggetti circostanti. Inoltre, conoscere meglio le storie e le attività dei team locali era l'obiettivo finale.

Il nostro gruppo locale - composto da Federico, Hajar, Irene, Veronica e Maain - ha presentato la propria campagna digitale contro l'odio e la violenza contro le donne. Hanno così lanciato "Break these news", per diffondere la consapevolezza su come il modo in cui parliamo del mondo condizioni il modo in cui lo vediamo.

Perché è importante analizzare il modo in cui raccontiamo storie?
L'idea nasce dall'analisi della stampa, dei post, dei commenti sul web riguardanti le notizie di cronaca di violenza contro le donne e come da questi emergano spesso delle narrazioni, cioè il senso stesso della storia raccontata, che ripropongono degli schemi che oscurano o rendono più difficile individuare la verità.

Perché rompere queste narrative? 
Il motivo è che queste storie, in quanto tali, sono portatrici di un punto di vista e di una scelta su chi siano i buoni e chi i cattivi, su chi abbia ragione, chi torto e spesso quella scelta non è quella che ci si aspetterebbe nel sentir parlare di un uomo che ha fatto del male ad una donna (e vedremo che ci sono moltissimi modi per farlo).

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